Venerdì 6 febbraio, giorno del mio quarantanovesimo compleanno ho cercato di salire il Cimon di Bolentina. Una facile salita in Val di Sole sopra l'abitato di Bolentina. Sono arrivato solo fino al bivacco Marinelli, e adesso spiego le ragioni.
Lungo il tragitto in auto mi sovviene di aver dimenticato gli spessori da posizionare fra gli sci e gli scarponi in discesa (uso gli F1 della scarpa). Subito fuori dall'abitato la neve non è stata ancora sgomberata, quindi monto le catene e proseguo. Al primo tornante rompo una catena e in retro marcia mi pianto. Decido di partire comunque rinviando a dopo il problema dell'auto. Dopo qualche minuto mi tolgo la maglia e perdo, ma subito ritrovo, il cellulare.
La neve è abbondante e non c'è alcuna traccia.
E' diverso tempo che non salgo e mi sbaglio salendo troppo presto a sinistra. Risultato: salgo un ripido impluvio sino ad arrivare nei pressi della prima malga.
La neve arriva fin quasi alle ginocchia. Proseguo verso la malga alta e da lì sino al bivacco.
Giunto al bivacco mi tolgo gli scarponi che sono pieni di acqua derivata dallo scioglimento della neve.
Finalmente mi appresto a scendere, ma le pendenze sono moderate, infatti la gita sino al bivacco è sicura anche in condizioni di pericolo marcato, e non riesco ad accennare nemmeno una curva.
Nel frattempo hanno sgomberato la strada e quindi devo scendere per circa 100 m di dislivello sci in mano. Arrivo finalmente nei pressi dell'auto dove devo prima togliere il muro di neve lasciato dal mezzo che ha eseguito lo sgombero e quindi cercare di liberare l'auto. Ci riesco dopo un pò di tempo utilizzando la catena rotta posizionata sotto la ruota.
Nonostante le varie disavventure sono soddisfatto di me stesso: sono riuscito a far fronte a tutti i problemi e a tracciare il percorso in solitaria con neve che arrivava ben oltre le ginocchia per più di 800 m di dislivello.
Nessun commento:
Posta un commento