martedì 13 dicembre 2016

Stagione invernale 2016-2017

In linea con l'idea di questo blog, una sorta di diario, riporto di seguito le uscite di scialpinismo nella stazione 2016-2017.
  • 31 ottobre 2016 Punta degli Spiriti dal passo Stelvio con Nadia. Poca neve, ma sufficiente, fino alla stazione a monte dell funivia, poi bella.
L'assenza di neve naturale sui tracciati di scialpinismo ci costringe a ripiegare sulle piste da sci innevate artificialmente.
  • 20 novembre 2016 ghiacciaio Presena dal passo Tonale con Nadia. Partiti e arrivati con gli sci. Neve discreta.
  • 27 novembre 2016 ghiacciaio Presena dal passo Tonale in solitaria. Portati gli sci per 5 minuti in salita e 10 in discesa: Bella neve
  • 4 dicembre 2016 ghiacciaio Presena dal passo Tonale in solitaria. Portati gli sci per 10 minuti in discesa. Bella neve.
  • 8 dicembre 2016 ghiacciaio Val Senales da Maso Corto. Partiti e arrivati con gli sci. Bella neve.
  • 11 dicembre 2016 ghiacciaio Presena dal passo Tonale con Nadia. Partiti e arrivati con gli sci. Bella neve anche se molto dura.
  • 18 dicembre 2016 ghiacciaio Presena dal passo Tonale in solitaria. La pista paradiso è in pessime condizioni, neve ghiacciata e traccie del passaggio del battipista. Per le prossime uscite dovrò pensare ad un altra meta.
  • 26 dicembre 2016 passo Grosté da passo Campo Carlo Magno in solitaria. Partito all'alba per paura delle multe. Piste ottime.
  • 7 gennaio 2017 passo Grosté da passo Campo Carlo Magno in solitaria. Piste ottime.
  • 8 gennaio 2017 passo Grosté da passo Campo Carlo Magno in solitaria. Piste ottime.
  • 15 gennaio 2017 passo Grosté da passo Campo Carlo Magno con Nadia. Piste ottime.
Finalmente dopo tanta attesa un pò di vero scialpinismo.
  • 29 gennaio 2017 Naviser Kreuzjochl in Austria. Neve appena sufficiente, ma in compenso gita di soddisfazione.
  • 6 febbraio 2017 C.ma Lavazzè tentativo. Nevicata in corso. Arrivati sino alla malga causa bufera.
  • 12 febbraio 2017 Hohe Kreuzsputze. Giornata perfetta, manto nevoso sicuro, sciata su polvere. Stupendo.
  • 19 febbraio 2017 P.ta Lavina da Asten. Giornata perfetta, manto nevoso sicuro, sciata in parte su polvere. Bello.
  • 26 febbraio 2017 Auseres Hocheck dalla Val di Fleres. Bella cima, manto nevoso sicuro. Neve un pò gessosa. Bello.
  • 5 marzo 2017 Breitbuhel. Classica salita quando le condizioni del manto nevoso non consentono salite più remunerative. Ottima sciata in neve polverosa.
  • 11, 12 e 13 marzo 2017 Etna. Trasferta in Sicilia per salire l'Etna. Tre giorni favolosi di sciate in neve trasformata e in compagnia di ottime persone locali e di un affiatato gruppo di scialpinisti.
  • 19 marzo 2017 Rotlahner. Pessima scelta. Neve marcia sin dalla partenza. Molto vento in vetta. Pessima sciata
  • 9 aprile 2017 Monte Cevedale da Solda. Giornata tersa, ambiente grandioso, stupenda sciata. Gita dal sapore amaro per il gravissimo lutto che ho colpito un nostro amico.
  • 17 aprile 2017 Punta Saldura da Maso Corto. Rinunciato all'obiettivo principale, la Pala bianca, causa mal tempo, salita la punta Saldura fino alla forcella con una leggera nevicata e poca visibilità in alto.

giovedì 15 settembre 2016

Antica Via del Sale e Linea Maginot

Con il club di fuoristrada di cui sono socio, il Four Runner Team, abbiamo organizzato un breve viaggio sull'Antica Via del Sale e lungo la linea di difesa fra Italia e Francia: il vallo alpino e la linea Maginot.
Siamo partiti in 10 equipaggi per un totale di 17 persone il primo di settembre per rientrare domenica 4 settembre a notte inoltrata.


Ad attenderci a Bra cerano Omar e il papa Cesare, grandi conoscitori delle zone e storici di guerra, che ci avrebbero accompagnato sia nei percorsi fuoristrada sia nelle visite alle caserme e ai forti.


Attraversato il tunnel di Tenda, arriviamo al paese di La Brigue dove ha inizio il percorso sterrato sino al colle di Marta dove sorgono le omonime caserme e dove facciamo il primo campo.




Oriano Ongaro, si offre fin da subito per la grigliata.

Terminata la cena e la classiche quattro chiacchiere attorno al fuoco tutti a nanna.

Il giorno seguente visitiamo il forte di cima Marta e ci trasferiamo, via sterrato, a Nomesi dove ha inizio il tracciato della Via del Sale. Tutto il percorso è molto suggestivo; in particolare la Via del Sale è molto paesaggistica, ma altrettanto esposta. Pranziamo nei pressi del rifugio Don Barbera e proseguiamo visitando il Forte Centrale e quindi a Casterino dove facciamo il secondo campo. Qui Oriano, Mara e Nadia ci preparano un bis di pasta all'amatriciana e pasta al ragù.








Sabato trasferimento in parte su strada sterrata e in parte su asfalto per visitare altri forti questa volta della linea di difesa francese, la linea Maginot, e quindi ci dirigiamo a Sospel per visitare il forte/museo della linea Maginot: il forte Saint Roch.


Questa notte pernottiamo in un campeggio. Oriano si esibisce in un'ottima pasta aglio, olio e peperoncino. Qualcuno si attarda in chiacchiere ...

Domenica visita al forte Agaisen facente sempre parte della linea Maginot e poi ci tuffiamo in uno sterrato inizialmente facile che si trasforma in tecnico a seguito di una variante che decidiamo di fare.
Finale di viaggio presso il paesino di Sant'Agnese, e quindi rientro.





Grazie alla competenza di Omar e Cesare, alla simpatia di tutti i partecipanti, alla bellezza dei paesaggi e alle interessanti opere militari, il viaggio, per me, è stato veramente bello.
Inaspettatamente, per una persona abituata a viaggiare solo in coppia, il viaggio in compagnia stà riservando delle belle sorprese.
Qui le immagini scattate da Massimo Mannucci durante il viaggio.

domenica 21 agosto 2016

Dalla Panarotta al rifugio Cauriol

Da diversi anni coltivavo il desiderio di effettuare la traversata del Lagorai, la c.d. "Translagorai". Quest'anno ho deciso di percorrerne un tratto nei tre giorni a cavallo di ferragosto. Precisamente dalla Panarotta fino al rifugio Cauriol. Naturalmente ho coinvolto in questa "avventura" anche Nadia, mia moglie.
Abbiamo deciso di effettuare il tragitto senza utilizzare alcun rifugio o bivacco, quindi in completa autonomia. Il programma prevedeva:
  • I tappa: partenza Panarotta; arrivo nei pressi del rifugio Sette Selle; distanza 14,5 km; dislivello 1200 m;
  • II tappa: partenza nei pressi del rifugio Sette Selle; arrivo nei pressi del lago delle Stellune; distanza 18,0 km; dislivello 1200 m
  • III tappa: partenza nei pressi del lago delle Stellune; arrivo Baita Monte Cauriol; distanza 16,0 km; dislivello 900 m
Non avendo tutta l'attrezzatura ci siamo rivolti ai nostri amici alpinisti. Ringrazio Ivan Gasperetti per averci prestato la sua tenda e Massimiliano Gasperetti per averci prestato i materassini e lo zaino. Inoltre avevano bisogno di un passaggio; per questo dobbiamo ringraziare l'amico Carlo Nicolodi che ci ha accompagnato prima alla Baita Monte Cauriol dove abbiamo lasciato la nostra macchina, e poi alla Panarotta dove abbiamo iniziato la traversata.
Completata la preparazione, gli zaini pesavano 15 kg ciascuno; troppo per il nostro attuale allenamento, come si rivelerà durante il percorso.
Come previsto sabato 13 agosto alle 8.45 siamo partiti dallo Schalet Panarotta alla volta del rifugio Sette Selle.

Fin dalla prima salita, quella verso il monte Fravort, ci siamo resi conto del peso eccessivo degli zaini.

Arrivati, nel primo pomeriggio, al rifugio abbiamo valutato, sebbene abbastanza stanchi, di proseguire arrivando all'altezza, in quota, della malga Cagnon di sopra. In totale 19,5 km percorsi e 1450 m di dislivello.

Costanti del viaggio saranno fatica e stanchezza, date dall'insufficiente allenamento e dal peso eccessivo degli zaini. Detto questo, altre costanti sono i bei paesaggi e la quasi assenza di persone.




Domenica 14 agosto siamo partiti alla volta del passo del Manghen prima e il lago delle Stellune dopo. Al rifugio, per inciso in fregio a una strada asfaltata aperta al transito, non vedendo alcun cestino, chiedo, dopo aver consumato, dove poter lasciare un pò di rifiuti; il gestore mi dice che lui l'immondizia la deve pagare 80,00 €/mese. Frequento da molti anni la montagna e non mi sono mai permesso di depositare dei rifiuti in luoghi difficilmente raggiungibili, ma credo che un esercizio pubblico a bordo strada non possa rifiutare un tale servizio.
Arrivati nei pressi del lago delle Stellune, dopo aver chiesto delle informazioni, rivelatesi poi sbagliate, abbiamo deciso di proseguire. Raggiungiamo la forcella Busa delle neve a quota 2350 m dove troviamo una ex postazione militare con un piccolo spazio in piano dove poter piazzare la tenda. La vista è spettacolare. In totale 17.5 km percorsi e 1000 m di dislivello.


Durante la notte un forte temporale ci sveglia con una certa apprensione. Siamo infatti a una certa distanza da luoghi abitati e il sentiero in entrambe le direzioni non è di facile percorribilità se bagnato o coperto di tempesta. Il temporale passa dopo una mezzora. Ci rimettiamo a riposare sino all'alba.
Lunedì 15 agosto viste la tempesta sul sentiero e le previsioni meteo che prevedono precipitazioni dopo le 14.00 decidiamo di arrivare al passo Lagorai e poi invece di proseguire lungo le creste, scendere sul sentiero attraverso le malghe per raggiungere il passo Sadole e quindi la Baita Monte Cauriol. Con il seno di poi avremo potuto seguire l'itinerario originale. Infatti le precipitazioni sono scese a pomeriggio inoltrato e per scendere alla malga il sentiero segnato sulla carta topografica non c'era. Abbiamo dovuto farci strada utilizzando la carta, la lettura del terreno e il ricevitore GPS. In totale 17,0 km percorsi e 800 m di dislivello.
Posso sintetizzare questa esperienza con due aggettivi: impegnativa e istruttiva. Sono un pò deluso per non essere riuscito a godere a pieno dell'escursione causa l'impegno necessario per portarla a termine, ma al contempo sono contento per come Nadia e io siamo riusciti a portarla a termine nonostante gli imprevisti.

lunedì 1 agosto 2016

Costruzione protezioni sotto porta Mythos

Sono sempre stato consapevole dell'importanza delle protezioni sotto porta, ma successivamente all'incidente accorso all'amico Mauro Teti durante il viaggio in fuoristrada in Slovenia ho capito l'importanza di avere anche dei punti di ancoraggio su tali protezioni. Applicando alle protezioni i c.d. "rock and tree sliders" si riduce il rischio di contatti accidentali della carrozzeria con la vegetazione e gli ostacoli sporgenti.
Per il mio piacere ho deciso di realizzare e non acquistare dette protezioni così fatte.
Di seguito alcune immagini della realizzazione.




Ecco le protezioni installate.


Qui lo "stato dell'arte" della preparazione di Mythos.

mercoledì 27 luglio 2016

Portogallo 2016

La meta per il viaggio di quest'anno, il 2016, è il Portogallo; uno stato che non conosciamo, ma che ci incuriosisce molto.
Il programma, come sempre di massima, è:
  • Bracanca castello
  • Guimaraes chiesa di Nossa Senhora da Oliveira e edicole votive rimaste (piccole cappelle con porte pieghevoli e statue grottesche)
  • Braga santuario con chiesa barocca e scalinata di Bom jesus do monte, cattedrale più antica del Portogallo
  • Viana do Castelo cittadina medioevale
  • Esposende a sud del paese spiagge Praia de forno e praia Nossa
  • Porto pernottamento al campeggio Orbitur Maddalena, visita della citta
  • Averio la Venezia del Portogallo con imbarcazioni tipiche dall’alta prua
  • Costa Nova do Prado case a righe verticali colorate
  • Coimbra centro storico e università (bilblioteca)
  • Batalha monastero
  • Alcobaca monastero
  • Fatima sosta al parcheggio n. 11 o n. 4
  • Tomar città dei ultimi templari, monastero
  • Peniche scogliere meravigiose
  • Obidos cittadina carina
  • Ericeira famosa spiaggi dei serfisti Ribeira de Lilha
  • Sobreiro ricostruzione di artigiani
  • Mafra palazzo più strano e grande del Portogallo
  • Cabo Carvoiero faro e falesie
  • Azhenas do Mar spiagge
  • Cabo de Roca punto più a ovest, falesie e faraglioni
  • Cabo Raso
  • Lisbona
  • Sintra palazzi (da raggiungere con i mezzi pubblici che si prendono fuori dal camping di Lisbona)
  • Porto Covo spiaggia un vero paradiso dei camperisti, dove si puo' sostare sulle falesie a picco sull'oceano
  • Evora cattedrale e tempio romano Templo de Diana chiesa di S. Francisco con Capela dos Ossos
  • Vila Nova de Millfontes
  • Praia do Monte Clerigo
  • Praia de Odeceixe spiaggia e parcheggio camper in alto
  • Cabo De Sao Vincente
  • Praia do Martinhal
  • Praia de Alvor
  • Algarve
  • Zambujera do Mar
  • Lagos villaggio e calla
  • Ponta de Piedade calla
Data di partenza: 2 luglio 2016.
Iniziamo le visite già in territorio spagnolo con le città di San Sebastian, Burgos, da noi già conosciute, e Salamanca.



Proseguiamo per Bracanca e quindi Chavez che ci deludono un pò.
Visitiamo il castello, il palazzo dei duchi e il paesino di Guimares, molto carino.


Arriviamo al Santuario di Bom Jesus du Monte

e infine alla Praia de Paco dove tento un primo bagno, ma l'acqua fredda mi fà desistere in fretta.

Trasferimento per la cena e notte a Praia de Ancora.
Visitiamo Viana do Castelo e in particolare la nave prima nave ospedale portoghese GIL EANNES, veramente interessante.



Giornata dedicata a Porto, città molto bella e vivibile.





Visita al santuario de Nosa Senora dos Remedios a Lamego e quindi ci trasferiamo ad Averio alla cosiddetta "Venezia" del Portogallo. Non ha proprio nulla a che spartire con Venezia! Passiamo per Costa Nova do Prado con le case colorate a righe verticali e ci dirigiamo a Praga di Poco da Cruz per la notte.




Visitiamo la cattedrale nuove e vecchia, l'università e il centro storico di Coimbra. Molto interessante, in modo particolare il salone in cui si discutono le tesi, la chiesa e la biblioteca, famosa per la presenza dei pipistrelli.




Ci rechiamo a Conimbriga dove c'è uno dei siti archeologici più importanti del Portogallo. Molto, molto interessante.

Arriviamo a Bathala per visitare il famoso monastero. Imponente!

Raggiungiamo quindi Fatima dove visitiamo il santuario, i luoghi delle apparizioni e le abitazioni dei veggenti.


Ci trasferiamo a Tomar per la visita della fortezza/convento che fu dell'Ordine dei Templari dove è presente una meravigliosa chiesa.


Visitiamo il monastero di Santa Maria ad Alcobaca e ci dirigiamo a Peniche per vedere le scogliere.


Visitiamo il paese di Obidos, quindi Sobreiro con la ricostruzione degli antichi mestieri del Portogallo e quindi a Ribeira d'Ilha famosa fra i serfisti di tutto il mondo.



Visita al palazzo di Mafra, il più grande di tutto il Portogallo e poi a Sintra per la visita del Palacio de Pena. Molto caratteristico.

Ci dirigiamo quindi a Cabo de Roca, il punto più a ovest dell'europa.


Arriviamo quindi a Lisbona. Lì visitiamo: il castello di S. Jorga e la Sé che ci deludono, la chiesa di Sao Vincente de fora, la torre di Belem e il Mosteiro dos Jeronimo, quest'ultimo veramente bello! Passeggiamo per i vari quartieri storici, non tralasciando un pasticcino alla famosa pasticceria Pasteis de Belem.



Andiamo a Evora per vedere i resti del tempio romano, la chiesa di Sao Joua, il convento del Los Laios, le terme romane, la chiesa di Sao Francisco con la Capella dos Ossos.




Vicino a Evora visitiamo un cerchio di pietre risalenti al neolitico: Cromelequedos Almendres. Pernottamento in spiaggia a Porto Covo.


Proseguendo verso sud vediamo diverse spiagge e scogliere.






Una particolare menzione merita la Pria Marinha dove, fra l'altro abbiamo pernottato.



Visitiamo il sito dove ogni anno vengono realizzate delle sculture di sabbia; quest'anno il tema era la musica. Da vedere!

Iniziamo il viaggio di rientro programmando due visita care a Nadia: Siviglia e Zaragoza.
A Siviglia visitiamo la stupenda piazza di Spagna, una cattedrale enorme, la più grande dell'Europa in stile gotico, il palazzo Alcazar e il centro storico. Il palazzo ci piace molto.




A Zaragoza visitiamo la Chiesa di Nostra Senora del Pilar; notevole! La Seo e il palazzo Aljaferia sullo stile di quello di Siviglia, ma molto meno ben conservato. Visitiamo quindi il quartiere storico "Il Tubo".


Rientriamo a casa sabato 26 luglio sera.
Il Portogallo ci ha stupito favorevolmente su tutti i fronti: storia, monumenti, paesi, città, sicurezza e natura. Un paese che ha saputo mantenere le proprie tradizioni e farle convivere con la modernità. Un paese in cui il turismo itinerante è ben accetto e in cui si trovano molti servizi dedicati a questa forma di viaggio. In sintesi un paese da conoscere!