domenica 26 aprile 2015

Zufallspitze

Nonostante le previsioni meteo, sabato abbiamo deciso di partire verso la Val Martello, con l'obiettivo di salire, il giorno seguente, la Punta dello Scudo. Arrivati al parcheggio vediamo la scarsità di neve e apprendiamo che per l'itinerario che avevano in mente era necessario spalleggiare gli sci per circa un ora.
Decidiamo di cambiare meta: tempo permettendo andremo verso la Cima Marmotta, una classica.
La sera piove.
Ci svegliamo alle cinque e mezzo; è tutto nuvoloso. Decidiamo comunque di partire.
All'altezza del rifugio Martello ci raggiunge uno scialpinista, Mauro, con cui trascorreremo l'intera giornata.
Al bivio dell'itinerario fra la cima Marmotta e la Zufallspitze, il tempo migliora decisamente. Ci consultiamo e decidiamo di dirigerci verso quest'ultima.
Il tempo è stupendo, sereno con ottima visibilità. Dalla quota del rifugio Martello in basso è un mare di nuvole.
In discesa le nuvole si sono alzate all'altezza dei crepaci, circa 3400 m. Scendiamo con poca visibilità e molta attenzione lungo la traccia di salita. Aspettiamo un pò di tempo e la visibilità più in basso aumenta.
Sciamo su un firn perfetto sino al rifugio Martello dove facciamo una sosta e poi una deviazione all'itinerario di discesa. Purtroppo la neve è già marcia.
Concludiamo la giornata con un'ottima pasta al pesce a un buon bicchiere di vino in camper.

Pizzo Palù

Domenica 12 aprile, in compagnia dell'amico Walter, sono salito sul Pizzo Palù.
Come sempre abbiamo pernottato in camper alla base della salita. Questa volta per ridurre il dislivello di salita abbiamo utilizzato la funivia che porta al rifugio Diavolezza. Da lì abbiamo seguito la via classica: discesa sul ghiaccio e risalita con le pelli di foca sino alla sella, da qui in vetta a piedi.
In discesa abbiamo seguito il ghiacciaio del morteratsch sino alla stazione del treno che ci ha riportato al parcheggio dove avevamo lasciato il camper.
Grandi panorami, tempo splendido, ottima sciata.

martedì 7 aprile 2015

Punta San Lorenzo - Val di Fleres - Alto Adige

Domenica 5 aprile dopo il pranzo pasquale in famiglia, nonostante le mie precarie condizioni fisiche, siamo partiti alla volta della Val Racines con l'obiettivo di salire il giorno seguente la Punta Alta di Montecroce. Arrivati al punto di partenza verifichiamo l'assenza di neve. Su www.thetop.it avevamo letto che venerdì erano saliti partendo sempre dal medesimo luogo la Piccola di Montecroce!
Decidiamo quindi di dirigerci in Val di Fleres con l'intento di salire la Punta Helles.
All'arrivo il tempo è coperto, c'è molto vento e più tardi si mette pure a nevicare.
La mattina seguente mentre facciamo colazione bussano alla porta del camper, è un nostro amico che nonostante il tempo pessimo, coperto, ventoso e con una leggera nevicata in corso, è intenzionato a salire verso la Aglspitze. Decidiamo di effettuare la salita insieme.
Siamo i primi a salire sull'itinerario e quindi dobbiamo tracciare in circa 20 cm di neve fresca. Mano a mano che saliamo il tempo peggiora, diminuisce la visibilità e le raffiche di vento sono molto intense. Raggiungiamo il bivio a quota 2650 m per salire alla Lorenzspitze. Decidiamo di deviare verso questa cima più vicina e più bassa.
Raggiungiamo il passo a 50 m dalla cima. Da lì non è possibile proseguire. Rientriamo facendo un'ottima sciata in neve fresca, un pò rovinata dalla scarsa visibilità.

Produzione Helles

Sabato 4 aprile ho prodotto la mia terza birra all grain, una Helles. Anche questa volta ho acquistato le materie prime da un noto commerciante on line, però non dallo stesso delle volte precedenti.
La preparazione è proseguita senza problemi sino alla verifica con il test allo iodio. Il test è risultato sempre negativo. Dopo più di due ore alla temperatura di 65°C sono comunque passato alle fasi successive.
Ho ottenuto 23l di mosto con densità iniziale pari a 1054.
La fermentazione è iniziata il giorno seguente e procede tutt'ora.
Stò pensando che l'eccessiva FG nelle produzioni precedenti possa essere causata dall'incompleta conversione degli amidi a sua volta collegato alla mia difficoltà di interpretazione del risultato del test allo iodio. La prossima volta proverò ad effettuare il test anche in fase precedenti così da apprezzare la variazione di colore in una fase in cui sicuramente la conversione non è completa, e di conseguenza percepire meglio la variazione di colore a conversione avvenuta.